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Decine di politici europei collegati ad una ‘incubatore di estremismo’ americano

Nuove ricerche di openDemocracy portano alla luce connessioni crescenti tra politici europei ed un network di ultra-conservatori americani e russi.

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Nandini Archer Claire Provost
29 March 2019, 9.49am
Matteo Salvini, ministro dell’interno italiano, è tra i relatori del Congresso mondiale delle famiglie questa settimana a Verona.
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Foto: Esposito Salvatore/Zuma Press/PA Images. Tutti i diritti sono riservati.

OpenDemocracy ha scoperto che un controverso network di ultra-conservatori che è stato chiamato ‘hate group’ negli USA, ha stabilito connessioni sempre più consistenti con importanti politici europei tra cui ministri, primi ministri, presidenti e membri del parlamento di vari paesi europei.

Il Congresso mondiale delle famiglie (WCF) – un network globale di attivisti ultra-conservatori americani, russi e di altri paesi – si riunirà a Verona, questa settimana. Tra gli ospiti ci saranno rappresentanti e sostenitori di diversi partiti di estrema destra in cerca di vittorie importanti alle prossime elezioni parlamentari europee a maggio.

Questo network attraversa le frontiere per opporsi ad aborto, educazione sessuale, matrimonio tra persone dello stesso sesso, e per sostenere il potere delle istituzioni religiose. Matteo Salvini, ministro dell’interno italiano e leader del partito di destra Lega, è tra gli speaker della conferenza, presentandola come ‘l’Europa che ci piace’.

Nuove indagini di openDemocracy rivelano che decine di politici da tutta Europa – tra cui sindaci, governatori, parlamentari, ministri, ambasciatori e presidenti – figuravano nei programmi come speaker per diversi anni.

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Quasi la metà di loro veniva da partiti di estrema destra di cinque paesi – Ungheria, Italia, Polonia, Serbia e Spagna – e la maggior parte di questi politici ha partecipato alle conferenze negli ultimi anni.

Nelle liste ci sono anche almeno sette cardinali, insieme ad aristocratici da Austria, Belgio, Francia, Portogallo e Germania.

Questi risultati confermano “quello che da tempo sospettavamo… e quello che il WCF ha fatto di tutto per nascondere”, dice Neil Datta al Forum parlamentare europeo sulla popolazione e lo sviluppo a Bruxelles, in Belgio.

“Il forum è quanto di più lontano ci sia da un’iniziativa dal basso…”, continua, “Si tratta di un forum per le élite ed ex-élite per scambiarsi [opinioni] e sentire che le loro improbabili idee e di estrema destra siano in qualche modo popolari”.

Un ‘incubatore di estremismo’

Negli USA, i ricercatori del Southern Poverty Law Center (SPLC), che indaga movimenti estremisti, hanno descritto il WCF come un ‘hate group’ anti-LGBT.

Un portavoce del WCF ha contestato questa definizione, dicendo che “è uno sfortunato affronto per i molti americani e persone di altri paesi del mondo che hanno le stesse idee sul matrimonio, la natura della famiglia, il diritto alla vita, che sono parte del tessuto del cristianesimo e di altri punti di vista tradizionali”.

La maggior parte degli eventi internazionali del WCF si sono tenuti in Europa (sette sugli ultimi dieci) - sebbene la loro espansione ed influenza nella regione non è stata investigata sufficientemente secondo Datta, che la descrive come un ‘incubatore di estremismo’.

Le nostre ricerche rivelano come queste riunioni sono diventate luogo “dove l’estrema destra si mescola con ultra-conservatori religiosi” - pianificando campagne “per far arretrare i diritti umani di donne, bambini e minoranze sessuali”.

OpenDemocracy ha trovato ed analizzato i programmi di ognuna delle conferenze WCF dal 2004 - redigendo una lista di più di 700 persone connesse a questo network da oltre 50 paesi da tutto il mondo.

La maggioranza di queste persone rappresentava gruppi conservatori e religiosi, e ci sono più relatori americani - più di 200 in totale - che da qualsiasi altro paese.

ADF (Alliance Defending Freedom), “l’esercito legale” della destra cristiana americana, che ha recentemente aumentato le proprie spese in Europa ed ha un nuovo ufficio a Londra, aperto nel 2017, ha mandato molte persone a questi eventi.

C’erano anche quasi 100 politici da 25 paesi diversi su quelle liste - più di 60 da paesi europei di cui quasi la metà venivano da partiti di estrema destra.

Connessioni crescenti con l’estrema destra

La maggior parte dei politici di estrema destra su quelle liste sembra aver partecipato alle conferenze del WCF dal 2017 - ne abbiamo trovati solo nove prima di quell’anno, per la maggior parte polacchi nel 2007, quando la Polonia ospitava l’evento.

Tra i relatori nel programma del 2007 era compreso Marek Jurek. Jurek ha lasciato recentemente il partito di estrema destra Law and Justice (PiS) a causa del fallito tentativo di far passare un emendamento costituzionale che avrebbe bandito l’aborto in tutti i casi.

Quell’anno, Jurek fondò Right of the Republic, un nuovo partito politico cristiano di destra, che non ha nessun parlamentare in Polonia, nonostante Jurek sia un parlamentare europeo.

Anche l’ex primo ministro polacco Jaroslaw Kaczynski era nel programma come relatore - ma fu rimpiazzato dal suo gemello Lech Kaczynski, allora presidente della Polonia.

C’erano anche alcuni politici spagnoli al WCF del 2012 a Madrid, incluso l’allora ministro dell’interno e parlamentare europeo Jaime Mayor Oreja, che fece riferimento al fascismo come “un periodo straordinariamente pacifico” e disse che gli attacchi terroristici capitano a causa della perdita dei valori cristiani a seguito della legalizzazione dei matrimoni gay.

Più di una dozzina di politici ungheresi hanno partecipato alle conferenze del WCF negli anni, incluso l’attuale ministro della famiglia e vice presidente del partito di estrema destra Fidesz, Katalin Novak, che è anche nel programma come speaker all’evento di questo mese a Verona.

Anche Bosko Obradovic, il leader del partito di estrema destra Dveri in Serbia, partecipò al WCF a Budapest nel 2017. OpenDemocracy scrisse dall’interno sull’evento, dove un membro della Lega lesse un comunicato di Salvini che spingeva per collaborazioni in difesa della “famiglia naturale” che è “costantemente sotto attacco”.

Il presidente della Moldova Igor Dodon - che supporta la censura sulla ‘propaganda’ omosessuale e disse ‘non sono il presidente dei gay’ - sarà presente a Verona. Dodon parlò al WCF 2018 in Moldova, ed era in lista per l’edizione del 2016 in Georgia.

Difendere “l’Europa cristiana”

La nostra analisi delle liste degli oratori che partecipano a questi eventi arriva mentre movimenti di estrema destra ed ultra-conservatori aumentano in vari paesi europei e sembrano essere sempre più ambiziosi ed collegati.

Quest’anno, l’italiano Salvini era in Polonia per “riunioni strategiche” con il PSI. Ad una conferenza stampa, il ministro dell’interno polacco Joachim Brudzinski disse che i due paesi “saranno parte della nuova primavera europea, del rinascimento dei valori europei”.

Viktor Orban, il primo ministro di estrema destra ungherese - che parlò al WCF del 2017 in Ungheria - lodò quelle connessioni dicendo che “l’asse Varsavia-Roma è un grande sviluppo” che è “collegato a grandi speranze”.

Orban ha lanciato la sua campagna per le elezioni europee il mese scorso invitando gli elettori a difendere i paesi “cristiani” contro l’immigrazione - e ha annunciato nuovi benefici fiscali per le donne che si sposano e fanno diversi figli.

Anche il ministro della famiglia italiano Lorenzo Fontana è atteso come speaker al WCF a Verona, dove ricoprì il ruolo di vicesindaco. Fontana spinse per l’eliminazione di una legge anti-fascista che bandiva l’odio razziale, e disse che le famiglie gay “non esistono”.

Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e membro del partito di Silvio Berlusconi Forza Italia dagli anni novanta, era nella lista dei relatori - ma il suo nome è stato poi tolto dalla lista per le critiche di alcuni parlamentari europei a Bruxelles.

In Italia, il primo ministro Giuseppe Conte ha recentemente chiesto che il logo del suo ufficio fosse rimosso dal sito del WCF, dicendo che non ha niente a che fare con l’evento e che il governo rispetta “gli individui indipendentemente dal loro orientamento sessuale”.

Tra le controversie legate all’evento di questa settimana, l’ufficio stampa italiano del WCF ha rilasciato una dichiarazione comparando i partecipanti ai “neri al tempo della segregazione...dovremo sederci sulle sedie in fondo ai bus”.

La dichiarazione si riferisce a una campagna contro gli hotel dove dovranno soggiornare i partecipanti al WCF e fa riferimento a una lettera di protesta firmata da 130 professori e ricercatori dell’Università di Verona.

Sostiene che il WCF è stato vittima di una “caccia alle streghe”, di “bullismo” da parte dei media, “bugie, addirittura fake news istituzionali, ma andremo avanti per il bene delle famiglie”.

  • Traduzione dall'inglese di Simone Lai

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